Saper creare un logo con Illustrator è una delle abilità più richieste a chi lavora come Graphic Designer. Elemento principe dell’immagine coordinata aziendale, il logo ha il compito fondamentale di rappresentare l’identità di un’impresa o un ente, veicolando visivamente i valori associati a un brand.
Proprio per la sua importanza a livello comunicativo, è un elemento tutt’altro che facile da progettare per chi sta imparando il mestiere, ma gli studenti del nostro corso di Graphic Design non si sono lasciati intimidire!
Gli insegnanti hanno chiesto loro di realizzare un logo con Illustrator, scegliendo un brand realmente esistente o di fantasia. Il compito implicava la realizzazione di tutti i componenti di un simbolo aziendale: logotipo, eventuale pittogramma, font, colori e varianti. Chi voleva, poteva anche cimentarsi nel design dei vari materiali che fanno parte dell’immagine coordinata: biglietti da visita, divise, brochure, packaging, ecc.
Ecco una selezione dei loghi più riusciti realizzati dagli alunni della nostra scuola!
Progetto Lib Lab
Lib Lab è un progetto nato a Padova su iniziativa delle cooperative sociali La Esse e Jonathan, per la realizzazione di alcuni laboratori creativi rivolti ai ragazzi tra i 15 e i 29 anni. Durante l’incontro con gli alunni del nostro corso di grafica, i referenti del progetto hanno lasciato loro completa libertà sulla scelta del concept.
Il gruppo di lavoro composto da Mattia Salvadori, Angela Rizzato, Irene Gesiot e Giacomo Pedron si è messo quindi all’opera, partendo dalla ricerca di fonti d’ispirazione sui siti di alcuni studi grafici, blog specializzati, piattaforme come Pinterest e Behance e profili Instagram ispirati al brand design.
Dopo questa fase di analisi preliminare, il team ha deciso di creare un logo con Illustrator in grado di rappresentare i valori di creatività, comunicazione e interazione promossi dal progetto. La scelta è quindi ricaduta sul disegno di una mano che schiocca le dita, abbinata a una palette di colori molto vivaci: l’arancione, associabile all’energia creativa e all’azione, e il viola, tonalità quasi complementare dell’arancione.
Dato il target di pubblico molto giovane, i ragazzi hanno optato per un font dallo stile moderno e informale di tipo sans serif, spostando leggermente le lettere rispetto alla linea di base in modo da suggerire spontaneità e leggerezza.
Secondo noi il logo comunica davvero bene i valori veicolati dall’iniziativa, cosa ne pensi?

Alessandra Scarton – Zoomicus
Alessandra ha scelto di realizzare un logo per Zoomicus, un ipotetico centro di Pet Therapy specializzato in progetti educativi e terapeutici rivolti a bambini e ragazzi provenienti da situazioni di disagio sociale o disturbi psico-motori di vario genere.
Alessandra ha utilizzato principalmente Google e i canali social Pinterest, Behance e Instagram per la ricerca di spunti visivi e di loghi appartenenti ad altre realtà simili a Zoomicus.
Poiché il cane è tra gli animali più utilizzati per il supporto educativo e terapeutico dei pazienti di questi centri, era fondamentale che fosse presente anche nel logo. Alessandra ha deciso però di utilizzare l’immagine generica di un cane meticcio felice e “sorridente” al posto di quella di un esemplare appartenente a una delle razze impiegate solitamente in questo ambito. Il suo obiettivo era veicolare l’idea, in linea con la mission del centro, che è possibile raggiungere obiettivi ambiziosi anche partendo da una condizione di partenza più svantaggiata.
La scelta di un font leggibile ma dalla forma leggermente arrotondata e dei colori, vuole richiamare i temi della dolcezza, comprensione e rispetto delle diverse abilità. Poiché l’immagine doveva essere ricamata facilmente sulle magliette dello staff, Alessandra ha preferito una forma rotonda, declinabile anche sulle spille da regalare agli ospiti di Zoomicus.
In effetti ci sembra che il logo trasmetta davvero un’idea di positività e tenerezza, non trovi?

Francesco Ferrati – Just Eat
Francesco ha scelto di cimentarsi in un esercizio di rebranding, ridisegnando il logo di Just Eat, la celebre azienda di consegna cibo a domicilio che opera in 13 Paesi del mondo.
Partendo da un’analisi dell’identità visiva dei principali competitor, ha poi ampliato la ricerca su Google, Pinterest e Behance utilizzando delle parole chiave inerenti al settore del food delivery, allo scopo di creare una moodboard e iniziare a delineare il messaggio che il nuovo logo avrebbe dovuto trasmettere.
La definizione del concept si è basata essenzialmente su due considerazioni: la prima è che Just Eat si rivolge principalmente a un pubblico giovane, che guarda alla cucina in modo curioso e divertente e al contempo si aspetta un servizio rapido ed efficiente. La seconda invece ha a che fare con il core business aziendale, ovvero la consegna di cibo in qualunque luogo si trovi il cliente.
Dopo aver individuato due elementi iconici che rappresentano in modo immediato i concetti di pasto e posizione geografica – la forchetta e il pin di localizzazione – Francesco è passato alla realizzazione di un simbolo che li contenesse entrambi.
Ha scelto poi di conservare il font e il colore rosso del logo attuale, elementi identificativi del brand, per mantenere una certa continuità con la storia del marchio. A noi la sintesi grafica di forchetta e pin sembra davvero molto efficace, bravo Francesco!

Elisa Marino – Fuori Salone
Per creare il suo primo logo con Illustrator, Elisa ha deciso di ridisegnare il simbolo del Fuori Salone, il celebre festival milanese dedicato al design industriale e all’arredamento. Questa scelta è stata dettata da due ragioni principali: la passione per il design e l’esperienza come grafica di moda all’interno di un ufficio stilistico.
Partendo da una ricerca su Domus Magazine, ha creato una moodboard d’ispirazione composta da diversi spunti visivi per il pittogramma. Successivamente, ha selezionato su Pinterest alcune foto che riassumevano l’idea di colore e di forma che voleva dare al logo.
La soluzione proposta si presenta con due forme esagonali vicine e quasi sovrapposte, attraversate da una linea retta. La stessa linea si trova anche nella scritta, e distingue simbolicamente tutto ciò che è all’interno o all’esterno del Salone. Data la natura dell’evento, Elisa ha scelto di mantenere il giallo come colore principale, associabile all’energia e alla creatività che caratterizzano il festival, abbinato al bianco e al nero, tinte “sofisticate” per eccellenza.
Il font utilizzato è il Josefin Sans nelle versioni light e bold: il suo carattere geometrico si adatta perfettamente al mondo del design e dell’architettura. Secondo noi il risultato è davvero elegante e pulito, cosa ne pensi?

Michela Nuresi – Space Head
Michela ha scelto un immaginario salone di hair design per la realizzazione di un logo davvero originale e insolito. È partita cercando di immedesimarsi nei clienti che frequentano il salone di un parrucchiere, chiedendosi quale fosse il desiderio che li accomuna. Semplice: ottenere un taglio o un’acconciatura unica, straordinaria…semplicemente spaziale!
Quest’ultimo indizio l’ha spinta a cercare su Pinterest e Unsplash degli spunti visivi legati al tema dello spazio. Successivamente ha identificato tutti gli elementi dell’immagine coordinata da sviluppare: biglietti da visita, divise, prodotti personalizzati, il design del negozio e le insegne.
Il disegno del pittogramma, una lunga chioma che fuoriesce dal casco di un astronauta, e i caratteri tipografici scelti (Rockwell per il nome del salone e Acumin Variable concept per il resto dei testi) le hanno permesso di ottenere un marchio dalle linee pulite e al contempo dalla forte componente grafica.
Noi troviamo che la soluzione proposta sia davvero ricca di personalità, e perfetta per un salone di hair design moderno e frequentato da un pubblico giovane!

Questi esercizi ti hanno fatto venire voglia di imparare a creare un logo con Illustrator? Dai un’occhiata al programma del nostro corso di Graphic Design!