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Intervista a Valerio Gadaleta

Intervista a Valerio Gadaleta

Le parole contano, eccome. A volte è solo una questione di sfumature quasi impercettibili, altre volte invece l’uso di una parola piuttosto che di un’altra va a incidere sui massimi sistemi. Cambiando per sempre il nostro modo di pensare.

Come dice Unaparolaalgiorno.it,  Dalla qualità  delle parole che conosciamo dipende la qualità  dei pensieri che facciamo.”. E anche la qualità del nostro futuro professionale, aggiungiamo noi.

Che voi siate social media manager, grafici o sviluppatori di siti web…avrete sempre bisogno di una lingua che vi aiuti ad esprimere quello che avete in mente. Di questo – e molto altro – ci parla il Professor Valerio Gadaleta, che ha fatto delle parole il suo pane quotidiano.

Valerio Gadaleta, insegnante al nostro prossimo workshop di scrittura creativa

Ciao Valerio! Ci racconti un po’ chi sei e qual è stata la tua formazione?

Buongiorno, mi piace definirmi una persona semplice: un romantico amante dell’arte e dell’antico, ma non nego di essere forse un po’ troppo pignolo. L’amore verso la letteratura e la storia è eredità di mia madre che, da bambino, mi ha cresciuto a “pane e Omero”. Con lei ho cominciato ad ammirare gli eroi dell’antica Grecia, a sognare gli amori impossibili e a non temere le sfide più ardue.

Così, quando è giunta l’ora di fare di tutto questo una scelta di vita, non ho esitato ad iscrivermi presso il Liceo Classico del mio paese: Molfetta in provincia di Bari. Durante il liceo ho maggiormente coltivato l’amore verso la storia e l’antico tanto da iscrivermi e conseguire la Laurea Triennale in Scienze Storiche con tesi in Storia Greca

Conclusi gli studi triennali mi son trovato dinanzi a un bivio: restare a studiare a Bari o partire per Padova alla volta di un più specialistico studio della Storia Antica. Ha vinto la seconda opzione. Il 17 ottobre del 2013 ho conseguito, con tesi in Storia della Storiografia Greca, la laurea magistrale in Lettere Classiche e Storia Antica. Dopo tutto ciò ho proseguito gli studi specialistici per l’insegnamento con master in metodologie e didattica, ma soprattutto mi sono dedicato alla scrittura frequentando corsi professionali di scrittura creativa.

Molti dei miei primi racconti inediti, tutt’ora non pubblicati, sono stati il punto di partenza del mio scrivere: il mio primo libro “L’eco di un trombettista”, edito marzo 2017, è il risultato di un percorso ricco di studi, ma soprattutto di passioni. In questo momento sono al lavoro per un altro testo in pubblicazione. Tutto questo conciliato con la grande passione per la musica e per la mia tromba, nel 2009 infatti ho conseguito il Diploma di Conservatorio a Bari dopo non aver mai, dal lontano 1996, smesso di suonare.

La passione di Valerio Gadaleta per la musica

Cosa ti ha portato ad avvicinarti al mondo delle parole?

Sicuramente in primis il mio docente universitario a Padova Prof. Raviola: con lui ho apprezzato l’arte di fare delle parole uno strumento di comunicazione puro e autentico.

Insieme a ciò anche un personalissimo bisogno di esternare le mie emozioni con un’arte indelebile come la scrittura: sin dai primi testi del mondo antico si comprende quanto l’uomo, attraverso la scrittura, abbia tramandato la sua immortalità nella maniera più concreta ed esaustiva.

Come hai trovato il modo di trasformare la passione per la scrittura in una professione?

Ad oggi  non associo il mio scrivere ad una professione, anche se il mondo attuale ci porta subito a questo. Ritengo che scrivere sia prima di tutto una forma d’arte, uno strumento attraverso il quale gli scrittori trasmettono le proprie emozioni.

Non che io voglia paragonarmi ai grandi della letteratura, ma non riesco ad immaginare un Leopardi o un Manzoni che dedichino le loro parole al dio denaro.

Da quanto insegni? Com’è stata (e com’è tuttora) è la tua esperienza di insegnante?

Insegno e forse rompo un po’ le scatole agli studenti con la mia pignoleria dall’anno scolastico 2013/14. Ritengo la scuola il tempio del sapere e per questo cerco in ogni mia lezione non solo di insegnare gli argomenti, ma di trasmettere delle passioni e delle emozioni.

I giovanissimi sono in grado di svelare ogni giorno quanto di buono ci sia nelle nuove generazioni, anche se viene dato loro poco spazio per metterle a fuoco. Avere studenti che riescono ad appassionarsi all’antico e alla letteratura è una delle gioie quotidiana: in un mondo che sbandiera la tecnologia, un po’ di parole e fantasia non fanno male.

Online e offline: secondo te la scrittura concilia entrambi i mondi? Se sì, in che modo?

Scrivere è sempre scrivere, qualunque sia il supporto su cui questo avviene. D’altronde da antichista non posso negare un mia cattiva digestione nei confronti delle letture online.

Il mondo del web e della scrittura nascosta dietro una tastiera ha forse azzerato il mondo del puro giornalismo e dell’autentico sporcarsi d’inchiostro nel tentativo di buttar su carta un pensiero.

Cosa ti affascina di più dell’uso della lingua?

L’eternità delle parole e l’infinita varietà di sfumature che ciascuna parola ha a seconda del suo contesto. Basti pensare che per dar vita ad una magia serve sempre una “parola magica”.

Come possono essere utili gli esercizi di scrittura a chi sta studiando per diventare grafico o web designer?

Sicuramente un web designer deve trasmettere dei messaggi e deve farlo in modo attraente e chiaro. La scrittura sposa appieno queste due modalità. Oggi tutti scrivono sul web, ma scrivere bene lo fanno in pochi.

 

La scrittura come strumento utile per Web e Graphic Designer

 

La scrittura…è per tutti?

Scrivere è per tutti come per tutti è fare sport, ma è inevitabile che per raggiungere determinati livelli serve pazienza e passione. Inoltre non voglio nascondere che uno scrittore oltre alla sua penna ha bisogno di un buon editore che creda nelle sue potenzialità e qualità. Per questo non smetto di ringraziare il mio editore Gaetano Amato del La Nuova Mezzina (Molfetta).

E le parole sono una risorsa illimitata?

Assolutamente si. Lo insegna proprio il mondo globale e multietnico in cui viviamo.

Tu insegni anche musica, perché, come ci raccontavi, sei un musicista. In che modo si incontrano parole e note nella tua carriera professionale?

Faccio una precisazione: la musica sì la insegno, ma soprattutto la suono. Le parole si incontrano nella musica proprio come le note si incontrano in una canzone.

Si miscelano tra di loro in modo eccezionale da sempre. Nella mia vita s’incontrano in modo splendido perché ogni frase deve avere non solo significato, ma soprattutto musica nella lettura.

Organizzare un workshop di scrittura creativa è una cosa bellissima. Specie se ci porta a lavorare fianco a fianco con un antichista come Valerio Gadaleta, che dà spessore alle nostre competenze digitali.

Il workshop si terrà il 3 marzo, dalle 14.30 alle 18.30 in via Venezia 90/A! Se siete interessati a partecipare potete inviare una mail con il vostro nome e cognome a marketing@creativemind.academy.

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