La storia del logo Apple racconta di come l’immagine di una mela morsicata abbia contribuito al successo di una società informatica, differenziandola dai concorrenti e rendendola uno dei brand più famosi al mondo.
La genesi e i cambiamenti apportati nel tempo a questo marchio hanno dato vita a moltissime interpretazioni, più o meno veritiere. In questo articolo ripercorreremo la nascita e l’evoluzione di uno dei loghi più iconici della storia moderna.
La storia del logo Apple: la prima versione
Forse non tutti sanno che la prima versione del logo Apple era molto diversa dalla celebre “mela morsicata”. Fu Ronald Wayne, uno dei soci fondatori della società di Cupertino, a creare il “logo” nel 1976, realizzando un complesso disegno a china che raffigurava Isaac Newton mentre legge un libro seduto sotto un melo. L’immagine era accompagnata da un drappeggio che riportava il nome dell’azienda e una scritta poco leggibile sulla parte inferiore della cornice. Tratta da un testo del poeta romantico inglese William Wordsworth, recitava: “Newton… A Mind Forever Voyaging Through Strange Seas of Thought… Alone”.

Il disegno fu riportato nel manuale di istruzioni dell’Apple I, il primo computer realizzato dall’azienda californiana, ma, quasi inutile dirlo, ebbe vita breve. Oltre a essere difficile da ridimensionare per la quantità di dettagli poco visibili, aveva anche uno stile antiquato, decisamente inadatto a un’azienda di informatica che voleva fare dell’innovazione il suo cavallo di battaglia.
La nascita della “mela arcobaleno”
In occasione del lancio dell’Apple II, Steve Jobs decise di affidare la creazione di un nuovo logo a Rob Janoff, Art Director dell’agenzia pubblicitaria Regis McKenna, che aveva già lavorato per diverse aziende informatiche statunitensi.
Sulla scelta della mela morsicata sono circolate negli anni moltissime storie: qualcuno sostiene che fu un omaggio allo scienziato informatico inglese Alan Turing, perseguitato per la sua omosessualità e suicidatosi ingerendo del cianuro. Accanto al suo corpo fu trovata una mela morsicata, e qualcuno pensò fosse avvelenata. Questa teoria però è stata smentita dallo stesso Steve Jobs. Nemmeno le ipotesi riguardanti un possibile tributo a Apple Records, la casa discografica dei Beatles, sono mai state confermate.
Bill Kelley, che all’epoca lavorava come Account Executive per Regis McKenna, ha affermato che il morso rappresentava una simbolica acquisizione di conoscenza, secondo il mito biblico dell’albero della Conoscenza nel giardino dell’Eden.
Inizialmente, Rob Janoff elaborò una mela nera stilizzata su fondo bianco, ma si accorse che era necessario distinguerla dal pomodoro per evitare possibili confusioni, così, probabilmente prendendo spunto dallo slogan pubblicitario dell’Apple I “Taking a bite of the Apple”, aggiunse il morso all’immagine. L’idea piacque a Steve Jobs, che però gli chiese di aggiungere delle strisce colorate orizzontali. Secondo Owen Linzmayer, giornalista e autore del libro “Apple Confidential: The Real Story of Apple Computer, Inc.”, Jobs voleva evidenziare in questo modo le capacità di gestione del colore offerta dall’Apple II, il nuovo computer prodotto dall’azienda. Insistette quindi per realizzare un logo costoso e difficile da riprodurre con le tecniche di stampa dell’epoca, che però si differenziava nettamente dallo stile monocromatico dei marchi dei competitor.

Jean Louis Gasse, ex direttore della società californiana, ha riassunto in modo davvero efficace i diversi significati rappresentati dall’iconico marchio di Apple: “Uno dei più grandi misteri per me è il nostro logo, il simbolo del peccato e della conoscenza, morsicato e fasciato completamente dai colori dell’arcobaleno disposti però nell’ordine sbagliato. Non è possibile sognare un logo più adeguato: peccato, conoscenza, speranza e anarchia”.
La mela colorata fu riprodotta su tutti i prodotti e il materiale pubblicitario del brand dal 1977 fino al 1998.

Inizialmente, nelle pubblicità su carta stampata il logo era accompagnato dal testo “Apple Computer Inc.”, per cui veniva utilizzato il font Motter Tektura, disegnato nel 1975 da Othmar Motter. All’inizio degli anni ‘80 il nome aziendale divenne semplicemente “Apple”, in nome del minimalismo che iniziava ad accompagnare ogni scelta aziendale.
Nel 1984, quando la società di Steve Jobs lanciò sul mercato il primo Macintosh, si decise di sostituire il carattere Motter Tektura con un’edizione speciale del font Garamond, l’Apple Garamond.
La storia del logo Apple: le versioni più recenti
A partire dal 1998, il logo multicolore inizia a essere gradualmente sostituito da una versione monocromatica in bianco, nero, o diverse tonalità. L’iMac fu il primo prodotto in cui compariva una mela dello stesso colore del computer.

Le mele colorate sostituirono il vecchio logo a strisce per diversi anni, fino al 2001, in cui si passò a una versione metallizzata dall’aspetto moderno ed elegante. Nel 2014 l’azienda decide di modificare nuovamente il suo marchio, scegliendo un look ancora più minimale, declinabile in 3 tonalità: argento, bianco e nero.

La storia del logo Apple termina qui, ma non escludiamo che la società di Cupertino possa riservare altre sorprese in futuro!