Poter lavorare come social media manager per il mondo dello sport – e magari per la propria squadra del cuore – è il sogno di moltissimi giovani. I social network possono essere utilizzati dalle squadre per coltivare e mantenere vive le community di tifosi attraverso contenuti e approfondimenti esclusivi, o la possibilità di interagire direttamente con i vari membri del team.
Soprattutto tra i fan più giovani, le cosiddette “chiacchere da bar” – lo scambio in presenza di commenti e opinioni riguardo un match – sono state sostituite dall’interazione sui social media. Migliaia di persone navigano online per commentare i post della propria squadra o azzardare ardite analisi tecniche e strategiche sulle partite.
Per aumentare il livello di engagement del pubblico e rafforzare il suo legame con la squadra preferita, le società sportive pubblicano post e video motivazionali, contenuti “dietro le quinte”, quiz o giochi a premi.
Maria Claudia Celadin, ex studente del nostro corso di Social Media Marketing, a luglio di quest’anno è diventata Social Media Manager per FIGC Divisione Calcio Femminile.
Claudia, come sei diventata social media manager per la FIGC?
Gioco a calcio a livello amatoriale e “smanetto” con i social da sempre. Ho iniziato curando i canali social di alcune calciatrici di serie A e poi, poco dopo aver frequentato il corso di Mind Academy, ho ricevuto la proposta di seguire i profili social della Divisione Calcio Femminile.
Credo che la passione per questo sport, unita all’esperienza “sul campo” e alle competenze che ho acquisito in Mind, abbiano avuto un ruolo fondamentale!
Cosa consiglieresti a chi, come te, vuole diventare un social media manager?
Non abbiate paura di mettervi alla prova e di sperimentare, cogliendo tutte le occasioni professionali (anche non retribuite) che si presentano. Questo settore poi è in continua e rapida evoluzione, per cui è fondamentale aggiornarsi sempre sulle ultime novità. Infine, soprattutto all’inizio della propria carriera è importante imparare a crearsi da soli i contenuti grafici per i post, in modo da essere il più autonomi possibile.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi offerti dai social network agli sportivi?
Se utilizzati “con testa”, i social media non possono danneggiare l’immagine di un atleta, e anzi gli permettono di raggiungere in breve tempo una visibilità enorme. A differenza di altri mezzi (la TV, ad esempio) possono essere impiegati da qualsiasi sportivo agli esordi che voglia accrescere la sua notorietà e rafforzare il legame con il pubblico.
Quali sono, secondo te, gli strumenti social più interessanti?
I podcast, pur non essendo propriamente social, sono degli ottimi strumenti per raccontare il mondo dello sport e possono essere usati in combinazione con Instagram o altri canali per creare interazione con i fan. Tik Tok, invece, è utile per realizzare video accattivanti destinati ai fan più giovani. Anche Instagram Reels permette di ideare video multi-clip divertenti e originali, e fornisce dati statistici molto approfonditi sulle interazioni generate.

Cosa non può mancare in una buona strategia di comunicazione?
Bisogna essere pronti ad adottare un approccio multi-canale, utilizzando tutti i mezzi e le piattaforme a disposizione. Nella programmazione dei post, inoltre, la pianificazione è essenziale, ma serve anche molta elasticità: in caso di necessità, bisogna essere pronti a modificare i contenuti all’ultimo momento.
Grazie Claudia, in bocca al lupo per il tuo nuovo lavoro!
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